Strawberry Fields Forever

Beatles cover by The Ladders

Pubblicato il 19 aprile 2013 su Youtube e Facebook
Il nostro video più cliccato è anche uno dei brani più complessi dei Beatles, nonché uno dei maggiori esempi di rock psichedelico. Tanto che il suo video, insieme a quello di Penny Lane, è considerato dal MoMA di NY come il «più influente di fine anni '60»…

I Beatles registrarono Strawberry Fields Forever alla fine del 1966 per inserirla nell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Fu invece pubblicata insieme a Penny Lane come singolo dal doppio lato A. Sia Strawberry Fields Forever di Lennon che Penny Lane di McCartney esprimono il tema della nostalgia per la loro infanzia a Liverpool. Non di meno, anche se si riferiscono a due luoghi reali, le due canzoni contengono anche forti connotazioni surreali e psichedeliche tipiche dell'epoca.

Strawberry Fields Forever è una delle canzoni più complesse di tutta la produzione dei Beatles. 55 ore di lavoro in studio che fruttarono diverse versioni dello stesso brano. In particolare una più leggera, che evocava meglio la spensierata serenità dell'infanzia, e un'altra più oscura, che rifletteva meglio l'inquietudine della maturità. Le due versioni vennero sapientemente unite nel mix finale da George Martin, nonostante fossero registrate con velocità e tonalità differenti. Roba fino a quel momento impensabile data anche l'attrezzatura dell'epoca. Il genio di John Lennon, le percussioni rovesciate, l'intro di Paul col mellotron, lo swarmandal di George e molto altro, rendono Strawberry Fields Forever un capolavoro di straordinaria bellezza ed ineguagliabile forza espressiva.

In questo video abbiamo cercato di rendere al meglio l'atmosfera malinconica e quasi surreale dell'originale, senza però tralasciare le nostre solite riprese in “presa diretta”.

  • Massimo Gerini: voce, chitarra (Epiphone Casino), tamburello, güiro.
  • Brizio Romagnoli: basso (Rickenbacker 4003), chitarra (Epiphone Casino), maracas, congas.
  • Paolo Santamarianova: chitarra solista (Epiphone Casino, Fender Telecaster).
  • Mauro Cimarra: batteria, backward cymbals, timpano.
  • Gabriele Chiappa: tastiera.

Registrato e mixato da Massimo Gerini.
Video di Brizio Romagnoli.


TESTO:

Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hungabout
Strawberry Fields forever

Living is easy with eyes closed
Misunderstanding all you see
It's getting hard to be someone
But it all works out
It doesn't matter much to me

Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hungabout
Strawberry Fields forever

No one I think is in my tree
I mean it must be high or low
That is you can't, you know, tune in
But it's all right
That is I think it's not too bad

Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hungabout
Strawberry Fields forever

Always, no sometimes, think it's me
But you know I know when it's a dream
I think a "no", I mean a "yes"
But it's all wrong
That is I think I disagree

Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real
And nothing to get hung about
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever
Strawberry Fields forever



Strawberry Fields Forever "Isolated drums & percussion"

Including reversed parts

Pubblicato il 15 gennaio 2024 su Youtube

Strawberry Fields Forever è una canzone dei Beatles scritta da John Lennon, pubblicata come singolo dal doppio Lato-A il 13 febbraio 1967 insieme a Penny Lane, scritta da Paul McCartney. Entrambi i brani sono accreditati a Lennon/McCartney e sono ispirati ai luoghi d'infanzia degli autori a Liverpool.

La canzone è una delle più complesse nell'intero repertorio dei Beatles. Ha richiesto 55 ore di studio e diverse versioni del brano, due delle quali sono state abilmente fuse nel mix finale dal produttore George Martin, nonostante fossero state registrate a velocità e tonalità diverse.

Nella canzone ci sono anche dei suoni al contrario (in questo caso, percussioni), una tecnica già sperimentata dai Beatles nella canzone Rain.

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