Dopo anni di fedeltà ai Vox, i Beatles iniziano a usare gli amplificatori Fender in studio: dai Bassman ai Twin Reverb, un'evoluzione che segna il suono dei loro ultimi capolavori.
È difficile immaginare i Beatles senza gli amplificatori Vox. Per tutti i tour, la band è rimasta fedele all'azienda inglese. Ma una volta abbandonato il palco per dedicarsi esclusivamente al lavoro in studio, anche gli ampli iniziano a cambiare, e compaiono sempre più spesso i Fender.
Le prime tracce risalgono al 1966, durante le session di Revolver, quando Paul McCartney suona il suo Rickenbacker 4001 su un Fender Bassman color crema. Nello studio compaiono anche due nuovi Fender Showman “blackface” in stile piggy-back (testata + cassa), con accanto ancora i loro scatoloni originali col logo Fender rosso.
Ma è nel 1968, durante le session del White Album, che la presenza Fender diventa significativa. Don Randall, responsabile Fender, si presenta personalmente alla Apple con l'obiettivo di far adottare i suoi strumenti ai Beatles. Ci riesce: oltre a chitarre, Rhodes e bassi, arrivano anche nuovi amplificatori. Durante le session successive – e in filmati promozionali come Hey Jude e Revolution – si vedono anche due nuovi Fender Deluxe Reverb “blackface”.
Nuovi strumenti anche ai Twickenham Film Studios, per le riprese di Let It Be / Get Back, dove la nuova dotazione è ormai completamente Fender: Lennon e Harrison usano due Fender Twin Reverb “silverface” da 85 watt (con due coni da 12"), mentre Paul suona un nuovo Bassman con testata da 50 watt e cabinet 2x12. Anche per il monitoraggio vocale viene impiegato un PA Fender Solid State. Tutti rivestiti in Tolex nero, con pannello frontale argento e griglia blu-argento. Paul, colpito dall'adesivo “Bassman” sul cabinet, lo stacca e lo incolla sul suo Hofner del ’63, che porterà anche sul tetto per il rooftop concert.
Per quel concerto, John e George restano fedeli ai Twin Reverb. John collega la sua Epiphone Casino al canale “Normal”, mentre George preferisce il canale “Vibrato”, sfruttando riverbero e modulazione. Accanto a loro c'è un terzo Twin, usato per amplificare un Hohner Pianet N montato come backup del Fender Rhodes di Billy Preston (che ha il proprio ampli integrato).
Il suono degli ultimi Beatles, da Helter Skelter al Long Medley, è più solido, profondo e definito anche grazie a questi ampli americani. Meno iconici dei Vox, forse, ma decisivi nel dare corpo all’estetica sonora dei loro dischi più ambiziosi.
Anche noi, per restare fedeli a quel suono, abbiamo usato un Fender Twin Reverb originale degli anni ’70 nelle nostre video-cover di: Something, Dear Prudence e Rain.