Con i nastri al contrario di Rain, i Beatles creano qualcosa di mai sentito prima. Includendola come B-side insieme alla più rassicurante Paperback Writer, danno al mondo un assaggio di quello che sta per arrivare con i rivoluzionari album psichedelici…
Pubblicato nel 1966 come singolo insieme a Paperback Writer, Rain è uno dei più notevoli B-side di tutti i tempi. La canzone, nata nei primi anni del rock psichedelico, è famosa anche per i molti artifici che i Beatles si sono divertiti ad inventare in studio per ricreare quella sensazione estraniante che può essere indotta dall'acido.
Oltre alla memorabile batteria di un Ringo Starr “posseduto” (come lui si racconta) incisa a velocità più sostenuta, per poi suonare rallentata e grossa all'ascolto, Rain include il basso “solista” di McCartney, quasi più in evidenza delle ipnotiche parti vocali, e una delle prime apparizioni su disco di nastri a rovescio (se non la prima in assoluto).
I Beatles girano il video promozionale di Rain insieme a quello di Paperback Writer alla Chiswick House di Londra e noi, per ricreare l'atmosfera, siamo stati presso l'Orto Botanico “Carmela Cortini” dell'Università di Camerino, che ci ha offerto una meravigliosa location immersa nel verde.
Registrato e mixato da Massimo Gerini.
Video di Brizio Romagnoli.
Un particolare ringraziamento va anche al nostro amico Ennio Mircoli, alle sue chitarre e a Roberta e Alessia per le solite riprese eseguite sotto minaccia :)
Non c'è dubbio: per Ringo Starr Rain è la più bella canzone di tutti i tempi e, naturalmente, la migliore che è mai stata realizzata dai Beatles. Questo sopratutto grazie alla sua prestazione alla batteria che l’ha sempre impressionato positivamente: «Sembra quasi che sia stato qualcun altro a suonare. Ero posseduto! Ero nel rullante e nel charleston. Penso che sia stata la prima volta che ho usato questo metodo per iniziare una battuta, colpendo prima il charleston, invece che direttamente il rullante. Penso che sia il migliore tra tutti i brani che abbia mai registrato»
Inoltre, poiché l'idea e la registrazione di Rain è nata nel periodo in cui i Beatles cominciavano ad essere curiosi nell'uso degli effetti sonori riproducibili nelle incisioni in studio e ad acquisirne una certa familiarità, furono i primi ad impiegare alcuni accorgimenti tecnici durante le registrazioni. Tra di questi c'è la base ritmica di Rain, registrata a velocità accelerata e poi, in sede di riproduzione, fu rallentata così da fare assumere al brano “un'atmosfera sospesa, stordita”.
Per la nostra cover abbiamo anche noi provato ad utilizzare questo ed altri accorgimenti. In questo video potete vedere la traccia di batteria prima nella velocità normale e poi nella velocità originale in cui è stata registrata.
Rain è nota per i nastri al contrario nella parte finale della canzone. Era la prima volta che apparivano dei suoni invertiti in una canzone pop. Ma questa è solo una delle tante tecniche di manipolazione del nastro che la band usava in quegli anni. Infatti Rain è anche nota per altre caratteristiche tecniche innovative: nella prima parte di questo video si può sentire la nostra cover alla sua velocità e tonalità finale di SOL maggiore. In realtà, per essere fedeli alla versione originale dei Beatles, la traccia ritmica è stata registrata ad una velocità maggiore e suonata in LA maggiore, e poi è stata rallentata alla velocità normale, fino a riportare la tonalità in SOL maggiore, dando così alla musica un suono radicalmente diverso.
Al minuto 1:27 c'è la canzone nella sua velocità e tonalità originale, così come è stata registrata prima di essere rallentata.
Un particolare ringraziamento va al nostro amico Ennio Mircoli e alle sue chitarre.
[...] Paul McCartney sovraincise il basso alla traccia ritmica alla velocità normale usando il suo nuovo basso Rickenbacker 4001 Fireglo, come quello che vedete nel video, e sperimentando una nuova tecnica di registrazione basata sull'uso di un altoparlante in funzione di microfono.
Rain è una delle prime canzoni in cui Paul suona il suo nuovo Rickenbacker. Con il passaggio dall’Hofner al Rick, cambia anche lo stile di Paul come bassista, diventando più melodico e sperimentale e Rain è un magnifico esempio del genio innovativo di Paul McCartney anche con questo strumento.