Helter Skelter

Beatles cover by The Ladders

Pubblicato il 20 marzo 2013 su Youtube e Facebook
Un brano violento, rumoroso e decisamente “hard” rispetto agli standard dell'epoca. Il tentativo volontario di Paul di creare qualcosa il più sporco e pesante possibile, che però segna un punto chiave nello sviluppo dell'hard rock degli anni '70…

Quando Pete Townshend degli Who in un'intervista descrive il loro ultimo singolo I Can See For Miles come la canzone «più cattiva e selvaggia mai registrata», Paul McCartney con la sua tipica competitività, prima ancora di ascoltare il brano in questione, decide di superare i colleghi con qualcosa di ancora più selvaggio e infuocato. Così, con un titolo ispirato all'ambiguità tra “confusione disordinata” e lo scivolo elicoidale dei luna park inglesi, nasce Helter Skelter.

Durante le registrazioni, i Beatles provano moltissime versioni di questo brano. Una versione arriva a 12 minuti. U'altra addirittura a 27 minuti. Molte sono decisamente più lente ed ipnotiche. La versione finale è il frutto di ben 18 versioni registrate in un solo giorno. Il 9 settembre del 1968. Alla fine Ringo Starr, esausto, scaglia via le bacchette gridando: «I've got blisters on my fingers!» e resta impresso nella versione definitiva inclusa nel White Album.

Helter Skelter è un esempio della grande versatilità di McCartney. Anticipa quello che diventerà poi l'hard rock e l'heavy metal. Un brano particolarmente violento e decisamente “hard”, insolito rispetto agli standard dell'epoca e dei Beatles stessi. Lodato da molti critici per inventiva e potenza come «uno dei brani rock più feroci e brutali mai realizzati da chiunque» e da altri invece stroncato come troppo «spaventoso ed inquieto». Purtroppo affermazioni inquietanti, soprattutto alla luce delle macabre vicende che vedono Charles Manson e la sua banda commettere atroci massacri attraverso le deliranti interpretazioni di Manson del brano. Tra i moltissimi artisti che hanno realizzato cover del brano, ci sono anche gli U2 che aprono il loro album Rattle And Hum con le parole di Bono: «This is a song Charles Manson stole from the Beatles. We're stealing it back!»

In questo video abbiamo cercato di aggiungere tutte le scene di ogni fase di registrazione della nostra cover in “presa diretta” e senza playback.

  • Brizio Romagnoli: voce, basso (Fender VI).
  • Massimo Gerini: cori, chitarra ritmica (Epiphone Casino), “Rudolph”.
  • Paolo Santamarianova: cori, chitarre solista (Gibson Les Paul, Fender Telecaster).
  • Mauro Cimarra: batteria.
  • Gabriele Chiappa: cori.

Registrato e mixato da Massimo Gerini.
Video di Brizio Romagnoli.


TESTO:

When I get to the bottom I go back to the top of the slide
Where I stop and turn and I go for a ride
Till I get to the bottom and I see you again
Yeah, yeah, yeah
Do you don't you want me to love you
I'm coming down fast but I'm miles above you
Tell me tell me come on tell me the answer
You may be a lover but you ain't no dancer

Helter skelter
Helter skelter
Helter skelter, yeah

Will you, won't you want me to make you
I'm coming down fast but don't let me break you
Tell me tell me tell me the answer
You may be a lover but you ain't no dancer

Look out, helter skelter
Helter skelter
Helter skelter, yeah
Look out cause here she comes

When I get to the bottom I go back to the top of the slide
Where I stop and I turn and I go for a ride
Till I get to the bottom and I see you again
Yeah, yeah, yeah

Well do you, don't you want me to make you
I'm coming down fast but don't let me break you
Tell me tell me tell me the answer
You may be a lover but you ain't no dancer

Look out, helter skelter
Helter skelter
helter skelter
Look out, helter Skelter
She's coming down fast
Yes she is
Yes she is
Coming down fast…

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