Vox Amps

Gli amplificatori Vox hanno definito la storia e il suono di un’intera generazione di band inglesi con il loro inconfondibile “British Tone”. Primi fra tutti i Beatles.

Già all'inizio degli anni ’60, gli amplificatori Vox sono molto in voga in Europa grazie a gruppi come gli Shadows. Ma è con i Beatles che il marchio raggiunge una fama planetaria, che si estende anche alle chitarre, fino a quel momento meno apprezzate, tanto che la ditta inglese inizia già nel '64 a collaborare con la nostra vicina Eko.

Tutto inizia nel 1962 quando il manager dei Beatles, Brian Epstein, stipula un accordo informale con la Jennings Musical Industries, casa madre della Vox, assicurando alla band una fornitura esclusiva e gratuita di tutti i nuovi amplificatori Vox in cambio di visibilità. Una mossa decisiva, che porterà il “british sound” della Vox sui palchi e nelle televisioni di tutto il mondo.

I primi modelli di John Lennon e George Harrison sono dei Vox AC15 Twin, ma vengono presto sostituiti dai leggendari AC30. Paul McCartney utilizza invece un Vox T60, il primo ampli per basso a transistor, con una cassa dedicata da 18" (T100).

Verso la fine del 1963, a causa delle sempre più forti urla delle ragazze ai concerti, Lennon e Harrison passano ai più potenti Vox AC50. Ma non basta: nel 1965, in vista del celebre show allo Shea Stadium di New York – il primo grande concerto rock mai tenuto in uno stadio – la Vox realizza per loro un modello speciale da 100 watt. I Vox AC100, col doppio della potenza dei modelli precedenti, sono tra i più potenti amplificatori per chitarra mai costruiti fino a quel momento. In studio fanno capolino anche ampli meno noti come il Vox UL730 – un ibrido valvole/transistor usato da George Harrison in Revolver e Sgt. Pepper – oltre ai modelli per basso Foundation e Super Foundation, impiegati da Paul McCartney negli anni successivi.

I Beatles continuano a usare Vox per tutto il periodo delle tournée. Anche in studio e nei vari video promozionali, gli ampli Vox restano una costante fino al 1968, quando iniziano a comparire gli amplificatori Fender. Proprio in quell’anno, l’accordo non scritto con Epstein – che aveva promesso che “finché sarò il loro manager, i Beatles useranno Vox” – si può considerare ormai decaduto e i Beatles danno inizio al sound più “americano” e maturo dei loro ultimi dischi.

Nella nostra foto: una testata per basso Vox T60 originale del 1965 (come quella usata da Paul McCartney) con la sua cassa Vox T100 e un ampli per chitarra Vox AC30. Tutto rigorosamente Made in England. Eccoli nostri nei video di Now and Then, We Can Work It Out, Rain, Something e Dear Prudence.

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